L'esattore II (Italian Edition) by Rosario Galatioto & Francesco Lissa

autore:Rosario Galatioto & Francesco Lissa [Galatioto, Rosario]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-11-25T04:00:00+00:00

Venti

Le settimane prima della cerimonia scivolarono via più quiete. Fiorella fu assorbita dalle continue ricerche di informazioni riguardo a eventuali posti da visitare. Gianfranco si era buttato a capofitto nel lavoro. Nonostante quell’unico caso non risolto, lavorava con accanimento e chiudeva brillantemente le altre posizioni che gli erano state affidate. I due soci della “Aaron Brothers Merchant Bank” d’altronde, avevano avuto poco da ridire. I patti iniziali erano stati più che chiari. Quello di Berti era un tentativo e nulla poteva essere preteso in caso di fallimento di quella missione. Se lo tenevano caro, quell’esattore sapeva il fatto suo, il rientro delle posizioni faceva registrare un buon attivo, migliore di qualunque ottimistica aspettativa iniziale.

Nel pomeriggio di una calda giornata in cui tanto era andato a buon fine, Gianfranco Berti si era ritrovato imbottigliato in un traffico che non gli avrebbe consentito di andare oltre nella tabella di marcia. Uno squarcio in un luogo dimenticato nella sua memoria, come quello solito del tarlo che scava senza fretta e prima o poi sbuca da un’altra parte, Gianfranco si ricordò di un certo biglietto da visita. A macchina ferma, armeggiò col portafogli e estrasse quel cartone rettangolare.

“Carmen Colucci, Commercialista”.

Lesse l’indirizzo e impostò il navigatore. In fondo lo studio non era lontano da dove si trovava. All’ingresso una scrivania anticipava l’imbocco di due corridoi a “elle” dove sicuramente si snodavano i vari uffici. Una solerte segretaria lo accolse con una sorriso di plastica.

«Buongiorno. Cosa posso fare per lei?»

«Dovrei incontrare la dottoressa Colucci.»

«Ha già un appuntam…»

«Le dica Gianfranco Berti.»

Se rinunciava al suo lavoro, non avrebbe perso tempo con le formalità altrui. La cera di quella maschera parve diventare ancora più rigida. La giovane donna indicò l’angolo delle sedie per l’attesa.

«Si accomodi, adesso provo.»

Appena la cornetta fu ricollocata al suo alloggio, una delle porte si aprì e fece comparsa una radiosa Carmen in tailleur grigio chiaro e camicia bianca. Su due alti tacchi neri che lasciavano intravedere il rosso della laccatura dei piedi, la professionista si fece avanti.

«Ciao Gianfranco. Questa sì che è una sorpresa. Vieni.»

Entrarono, Berti si concesse uno sguardo laterale di rivalsa verso la segretaria dal volto livido.

Quando la porta fu richiusa, Berti restò ad ammirarla. La donna si accorse dello sguardo tutt’altro che professionale.

«Cosa fai lì impalato, vieni a sederti.»

Piuttosto che girare dall’altro lato della scrivania, la donna sedette nella poltrona accanto.

«La tua visita è davvero un gran piacere per me.»

Fece una pausa, accavallò le gambe adagiandosi su un lato.

«Motivo professionale o puro piacere personale?»

Alla presenza di quella donna, Berti non riusciva a reggere le redini della conversazione.

«Una visita di cortesia. Ero in macchina e..»

Carmen rise. Indicò il mobiletto posto nell’angolo opposto.

«Ci facciamo uno shot?»

Berti, a corto di parole, si limitò ad annuire.

Le dita ricoperte di anelli indicarono verso le bottiglie.

«Tequila? Un Don Julio Real, se ti va.»

«Te ne intendi.»

«Per dirlo, immagino anche tu.»

La donna versò il liquido leggermente ambrato in due cilindri dal fondo spesso. Bevvero in silenzio. Un piacere particolare solleticò i sensi dell’uomo.

«È raro poter condividere simili piaceri.»

«Hai ragione. Anche questo è un fatto da intenditori.

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